Di Maurizio Lorenzini da Podisti.net
Già, domenica 23 settembre si è infatti corsa la 19^ edizione, impreziosita dalla bella prestazione di Sara Dossena che, in piena preparazione verso la maratona di New York, ha stampato un nuovo personal best con 1:10:10. Vale la pena evidenziare che si tratta della terza italiana ad aver vinto da queste parti (le altre due sono Laila Soufyane e Nadia Ejjafini). Al maschile invece è Ruggero Pertile (nell’occasione testimonial della gara) ad essere stato l’unico vincitore, nell’anno 2014; Ruggero che proprio qui, nel 2007, ha realizzato il primato personale con 1:02:17. Da ricordare anche un terzo posto di Giuliano Battocletti nel 2002, con l’ottimo crono di 1:00:47.
Una manifestazione che nel corso della sua storia ha visto confrontarsi i migliori atleti, che qui hanno fatto registrare delle performance di alto livello; già nel 2000, anno della prima volta, Japhet Kosgei vinse in 60:22, quindi vicino alla barriera dei 60’, a quei tempi piuttosto difficile da abbattere. Una barriera che poi, nel corso degli anni, fu superata diverse volte da atleti del calibro di Geoffrey Mutai, Zersenay Tadese, Patrick Ivuti e altri ancora. Nello stesso anno 2000 vinse una certa Margaret Okajo, che poi chiuse ancora vincitrice nel 2001 e 2003.
La gara nel tempo ha sempre mantenuto degli elevati standard prestativi, ma non solo a livello degli atleti elite, qui anche il settore master sforna prestazioni di livello assoluto. A puro titolo di esempio, nella mia categoria, SM60, il primo di questa edizione è stato Mauro Michelis, che ha corso alla media di 3’57/km, chiudendo in 1:23:32! Non si scherza neppure in campo femminile, con Fulvia Cecchini (Atletica Buja), classe 1958, che ha vinto la sua categoria in 1:37:50. Sono solo due dei risultati tecnici più significativi, ma se si scorrono le varie classifiche master se ne trovano molti altri.
Il percorso: totalmente ridisegnato da Manuel Borello e Cesare Cosattini, poi certificato da Stefano Bassan, misuratore internazionale IAAF. Si svolge totalmente nel territorio comunale di Udine, un unico giro con un bel passaggio in zona partenza/arrivo al km 3, questo è l’unico tratto leggermente più complesso (che verrà poi ripetuto dal km 19), più che altro per la pioggerella caduta ad inizio gara; per il resto ci sono molti rettilinei dove si riesce a prendere e tenere un buon ritmo, ovviamente ognuno col proprio passo.
Discreta la partecipazione della gente, tenendo conto che se la giornata era quasi ideale per correre, lo era un po’ meno per chi assisteva. Molto bene i ristori, non solo per ciò che offrivano, ma per la loro disposizione: su entrambi i lati della strada, uno fisso ed uno volante, con i tavoli distanziati tra loro per favorire afflusso e deflusso, cosa particolarmente importante nella prima parte della gara, quindi ai km 5 e 10.
Si partiva ed arrivava a pochi metri di distanza, in centro città, tutti i servizi erano ben posizionati e vicini tra loro. Pochi controlli alle griglie ma i podisti si sono mostrati mediamente rispettosi. La bella sorpresa finale è stata la presenza delle docce: si dice sempre che, giustamente, nei centri cittadini è una mission quasi impossible attrezzarsi in questo senso, quindi…bravi gli organizzatori che qui ci sono riusciti.
Calano i numeri di partecipazione, una situazione ormai tristemente fisiologica che tocca indiscriminatamente quasi tutte le gare (meno 316 classificati rispetto ai 1493 del 2017); la federazione italiana dovrebbe riflettere su questo aspetto? Certamente sì, ed invece nello stesso giorno si è organizzata la sua mezza maratona…. Comunque nel caso di Udine sono convinto si tratti di una situazione transitoria, perché il prodotto offerto è veramente buono.
Molto bene invece gli eventi collaterali, a cominciare dal sabato con la staffetta riservata alle scuole medie e superiori, così come sono state ben partecipate le due non competitive.
In conclusione, un week end davvero intenso, dove si è vista l’atletica di livello affiancare lo sport per tutti, il tutto supportato da un gruppo sportivo (ASD Maratonina) appassionato e competente, lo si vede in tutte le fasi organizzative. Penso che l’intera e bella città di Udine abbia tratto beneficio da questa manifestazione, anche quella barista che la sera precedente lamentava il blocco del traffico, con possibile riduzione delle proprie entrate; il giorno successivo prima e dopo la gara non si riusciva nemmeno ad entrare nel suo negozio.